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Per le prove
scritte si indicano i seguenti criteri
ed elementi da tenere in considerazione:
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rispondenza dello svolgimento
alla proposta sia negli elaborati scritti di italiano, sia nella
soluzione di problemi di matematica, sia nella trasposizione di
testi latini e greci, sia nella produzione testuale in lingua
straniera; |
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organicità di sviluppo
analitico-sintetico e di procedimento logico-intuitivo-interpretativo; |
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capacità di espressione
personale, di correttezza, di proprietà lessicale, sicurezza di
redazione sia nelle strutture sintattiche greco-latine che nella
scelta lessicale della produzione scritta nelle lingue antiche o moderne; |
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perfettibilità nello
svolgimento o nell'elaborazione di calcoli matematici; |
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ottimizzazione
nell'elaborazione delle specifiche discipline scritte; |
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rispondenza alle griglie di
correzione predisposte per le prove. |
Pertanto il docente accerta le
conoscenze e le abilità possedute dagli alunni che si reputano
indispensabili per affrontare un nuovo argomento (valutazione
diagnostica); inoltre accerta, durante lo svolgimento del lavoro
didattico, il modo in cui procede l’apprendimento e ciò sia per
permettere allo studente di autovalutarsi senza drammatizzare l’errore,
sia per consentire all’insegnante di adeguare la propria azione alle
necessità degli alunni anche per iniziative di sostegno o in eventuali
corsi di recupero (valutazione formativa); infine accerta le
conoscenze possedute dagli studenti, le loro capacità di utilizzarle in
modo appropriato al termine di una parte significativa del lavoro svolto
e procede alla valutazione sommativa.
La correzione scritta deve
porsi una duplice finalità, sia per sottolineare gli errori formali cui
il discente deve porre rimedio, sia per correggere le varie incongruenze
constatate. Il voto deve essere preceduto da un giudizio che valuti in
modo analitico ed esauriente tutti gli elementi sopra citati e comprenda
eventuali incoraggiamenti e suggerimenti all’allievo per migliorarsi.
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